Mountain Hack
Manca
poco alle ore 11 e arriviamo nella sede centrale dell’Università Statale di
Milano. La pioggia fuori è forte, ma non
ci lasciamo scoraggiare. Essere stati selezionati per partecipare al primo
hackathon della scuola italiana sulla montagna è un’esperienza unica e
irripetibile, davvero! Sì, perché raramente si avrà l’opportunità di
partecipare nuovamente.
Ma
facciamo un passo indietro; quanti di voi hanno già sentito parlare di un
hackathon? Fino ad una settimana fa neppure io, almeno non prima di ritrovarmi
seduto nell’Aula Magna della Statale accanto ad altri sette ragazzi provenienti
da tutta la penisola che avrebbero costituito il mio gruppo.
Sul
palco prende la parola Lorenzo - una
persona importante nell’organizzazione - e ci introduce alla sfida, a chi l’ha
ideata e quali eventi hanno preceduto il nostro. Il termine hackathon proviene
dall’unione di due parole: hack e marathon, in sostanza una “maratona di
hackeraggio” e 24 ore per trovare insieme ad un gruppo eterogeneo di persone
che non si conoscono (nel nostro caso studenti provenienti da indirizzi
scolastici differenti) una soluzione ad un problema rivelato all’inizio della
sfida. Un lavoro molto impegnativo ma che gestito nella maniera corretta è davvero appagante.
Sulla
base del crescente interesse per questo modo di creare soluzioni ad un problema
(nato negli U.S.A. ma diffuso rapidamente in tutto il mondo) il MIUR a partire
dal 2015 ha voluto coinvolgere gli studenti meritevoli in una serie di sfide
davvero ricca! Il giorno 11 dicembre è stato il nostro turno, 6 studenti
dell’I.I.S. Volta di Pavia,10 team e due problemi: riavvicinare le persone alla
montagna attraverso lo sport e il turismo montano.
Le
24 ore successive all’inizio della sfida sono state lunghe ed intense:
conoscere il gruppo, esporre le proprie idee, individuare i punti critici,
organizzarsi, preparare una presentazione efficace e esporre il tutto davanti
ad una giuria e un pubblico numeroso. La sfida inoltre si è svolta in
contemporanea con “CIME Milano 2017”, l’annuale evento ricco di incontri tra
organizzazioni e attori della montagna che espongono le proprie idee, sogni e
soluzioni per il ricco patrimonio montano italiano.
Un
complimento particolare va alla studentessa Diana Strilchuk della 4Eg che
insieme al suo team ha portato a casa la vittoria vincendo un viaggio in Nepal
e tenendo alto il nome del nostro Istituto!
Vorremmo
ringraziare il prof. Riccardo Rovati che ha creduto in noi e tutte le persone
che hanno permesso la nostra partecipazione. Chiudendo vi lascio al pensiero
della prof.ssa Maria Teresa Lemmo che ringraziamo per averci supportato ed
esserci stata vicina in questa sfida:
"La maratona di progettazione di
idee, in cui siamo stati coinvolti, ci ha trascinato in una
"due-giornate" frenetica e appassionante, durante la quale è stato
bello vedere i nostri ragazzi confrontarsi con studenti di regioni e indirizzi
differenti. I lati positivi sono stati innumerevoli: dal respirare l'ambiente
universitario e professionale, allo sperimentare strumenti didattici innovativi
e misurare le proprie capacità e
competenze in ambiti non prettamente inerenti le tradizionali materie di
studio. Sono emerse tuttavia alcune debolezze espositive e di capacità di sintesi che vorrei fossero
rinforzate all'interno del nostro Istituto perché da esperienze come queste non bisogna portare a casa solo
soddisfazioni e premi (meritati!) ma anche riflessioni costruttive che ci
facciano sempre crescere e migliorare.”
Gli
studenti
Enrico
Di Gennaro 4Ag - Edoardo Bilanzuoli 4Ag - Michela D’Errico 4Ag - Sonia De Vivo 4Ag - Davide Marazzi 4Eg - Diana Strilchuk 4Eg